Altre domande

A quanti anni si può entrare in convento?

«La chiamata "Seguimi" di Cristo si fa sentire il più delle volte già nel periodo della giovinezza; a volte si avverte addirittura nel periodo dell’infanzia»[1]

Diceva San Giovanni Bosco: «Beati coloro che si danno al Signore fin dalla tenera età». 
Nel nostro Istituto è prevista la casa di formazione chiamata Aspirantato dove vivono le ragazze delle scuole medie e superiori che hanno manifestato il loro desiderio di donarsi a Dio. Qui studiano e sono aiutate da alcune suore a proteggere la loro vocazione affinché possano più facilmente discernere e rispondere ad essa.

 

L’età avanzata è un impedimento per entrare in convento?

No, Dio chiama quando vuole, chi vuole e come vuole.

Nel nostro Istituto ci sono alcune suore che hanno ricevuto la chiamata religiosa in tarda età, se per Dio non è un impedimento l’età, tanto meno lo è per noi. L’importante è fare un buon discernimento vocazionale con un direttore spirituale.

 

Perchè i consacrati sono così pochi?

Molti giovani sono talmente presi dai divertimenti del mondo, dal frastuono delle discoteche, dai piaceri immondi, o hanno paura di perdere la loro «libertà» che non riescono a sentire e dalle volte non vogliono sentire la chiamata di Dio nel loro cuore. Spesso poi sono scoraggiati dalle loro famiglie, i loro amici e addirittura i loro parroci. Fondamentalmente non hanno il coraggio di lasciare tutto e abbandonarsi nelle mani di Dio, non sapendo che sono le migliori mani…


Chi si fa suora perde i divertimenti del mondo?

Oh quanti in punto di morte si son pentiti di essere vissuti nel mondo!

Tutti i piaceri, i divertimenti e le ricchezze della terra non possono dare la vera pace, anzi chi più è ricco di tali beni in questa vita, vive più tribolato ed afflitto. Il nostro cuore è stato creato per amare Dio, e non può trovar pace sin quando non riposa in Lui. E' più felice un’umile anima consacrata in grazia di Dio che una persona ricca e famosa, ma in peccato mortale. 



 [1]  SAN GIOVANI PAOLO II, Lettera apostolica «Dilecti amici», 31 Marzo 1985.