Suor Maria Dimora Eucaristica

"Maestro buono, che devo fare per acquistare la vita eterna? “Gesù gli osservò: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, tranne Dio solo. Conosci i comandamenti: Non fornicare, non uccidere, non rubare, non attestare il falso, non frodare nessuno, onora tuo padre e tua madre”. Quegli rispose: “Maestro, tutto ciò ho osservato fin dalla mia giovinezza”. Gesù guardandolo con tenerezza l’amò e gli disse “Ti manca una sola cosa: va’, vendi quanto hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro nel cielo; poi vieni e seguimi”. Ma colui, contristato da queste parole, se ne andò dolente, perché’ aveva grandi ricchezze. (Mc 10, 17-22) 

 

Chiunque abbia avuto l’onore sconfinato di essere stato chiamato alla vita religiosa o sacerdotale può ritrovarsi nello sguardo d’amore che Gesù ha rivolto a questo giovane, di predilezione, che non tutti ricevono, ma solo quelli chiamati ad una vita di perfezione e di unione con Cristo.

 

La chiamata alla vita religiosa, a separarsi dal mondo, è la più sublime e speciale che Dio possa fare ad una persona; talvolta però accade che non ci si rende conto della ricchezza che porta con sé, al punto da rifiutarla e andarsene via proprio come il giovane ricco.

 

In primis si evince che una cosa manca per acquisire la vita eterna e quindi non è una scelta indifferente, che non implica altro accettarla o meno, ma come molti santi ribadiscono, Dio predispone le grazie necessarie a santificarsi lì dove ci ha chiamati, per cui se siamo chiamati alla vita religiosa, nel secolo non troveremo tutti i beni che il Signore ha predisposto per noi; sarà, quindi, molto più difficile meritare il Paradiso.

 

L’aspetto più importante è però un altro: Gesù lo guardò con tenerezza e l’amò.

 

Il Creatore dell’universo e di ogni essere vivente, il Signore di ogni creatura, il Re dei cieli e della terra, Cristo, Colui che ha dato la propria vita in croce per me ha poggiato il proprio sguardo su una creatura debole che senza di Lui non potrebbe nulla, ha liberamente scelto di far sgorgare il proprio amore per un essere che a Suo confronto è infinitamente piccolo e ha voluto averlo con sé. Come se un giorno il re di tutti i regni e potenze della terra venisse di persona a bussare alla porta della nostra piccola casa proponendoci di andare nel suo palazzo reale, non come serva ma come sposa.

 

Chi rifiuterebbe? Chi non si sentirebbe onorato di un tale invito?

 

Eppure con Cristo avviene tutto il contrario, anche io quando ho visto che puntava lo sguardo su di me mi sono impaurita, sono fuggita, ho trovato mille scuse, ho pensato che fosse un’illusione e ho atteso per molto tempo che l’angelo Gabriele scendesse per la seconda volta su questa terra per annunciarmi il volere di Dio!!!

 

Forse è normale al principio avere un po’ di paura, forse se dovesse venire questo fantomatico re ci chiederemmo che viene a fare a casa nostra, perché’ proprio io, se abbiamo capito bene…

 

Ma dopo qualche attimo saremmo fuori di casa con le prime quattro cose trovate nell’armadio onde evitare che ci ripensi e ci lasci lì dopo aver cambiato idea. Ma questo Re è specialmente Re di Bontà perché non solo non si indigna voltandoci le spalle ma continua a corteggiarci, attendendo il nostro “si”, continua a mandarci segnali che noi rifiutiamo, si preoccupa di preservarci nella vita della grazia e mette sulle nostre strade persone che ci aiutino a non fare come il giovane ricco.

 

Ricordo che, da un lato guardavo lo sguardo d’amore con cui Cristo si fissava su di me e dall’altro guardavo tutte le mie ricchezze che non volevo lasciare.

 

Questo è l’unico motivo per cui molti non rispondono alla chiamata che Dio fa loro: l’attaccamento alle ricchezze.

 

Sono una novizia di 25 anni di Roma e prima di entrare in convento lavoravo, giocavo a pallavolo, avevo un bellissimo gruppo d’amici, una famiglia che mi ama tanto, il gruppo di ragazzi in parrocchia, la macchina, l’indipendenza economica, tutto insomma.

Il problema è proprio questo, che noi siamo attaccati a questo tutto, tanto che per due lunghi anni con i denti mordevo ognuna di queste ricchezze per non lasciarla. Anche se si trattasse di una sola di queste cose comunque sarei stata attaccata per lungo tempo perché non è la quantità né la qualità ma il nostro cuore e il nostro amor proprio che cerca sicurezze e cose per sé, e una volta che le ha trovate è difficilissimo tirarlo via.

 

Ma Dio opera magnifici prodigi poiché quando un’anima si mette con cuore sincero in ginocchio davanti a Lui e Gli dice: “sono debole, vorrei tanto lasciare tutto e seguirti ma non ho le forze, sono una piccola creatura, ti prego mio Signore, compi tu quest’opera, dammi tu la forza per staccare il mio cuore da tutto ciò che è vano e attaccarmi solo a te”…non se lo farà ripetere a lungo.

Il Re dei cuori che vede nel segreto ci mostrerà la realtà delle cose e ci darà la forza necessaria, così tutto ciò che sembra grande come una montagna, impossibile da scavalcare, improvvisamente diventa piccolo, per la verità nulla in confronto allo sguardo amoroso con cui il Verbo si rivolge a noi.

 

Ed ecco che all’improvviso, ciò che da due anni sembrava impossibile nel giro di pochi giorni è diventato realtà, una realtà che prima spaventava tanto ma che poi si è manifestata non solo a portata di mano ma molto di più: bellissima perché si inizia a gustare il delicato sapore di una vita con lo Sposo.